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Emergenza nomadi, ecco il piano il Comune realizzerà tre nuovi campi
Repubblica — 09 gennaio 2009 pagina 1 sezione: ROMA
«REALIZZEREMO tre campi da quattrocento persone l' uno, saranno pronti in sei o otto mesi a partire da quando il prefetto ci darà il via». Lo ha annunciato ieri l' assessore alle Politiche sociali, Sveva Belviso, durante il vertice sull' emergenza nomadi organizzato dalla Prefettura con i presidenti dei municipi e con tutti i sindaci dei comuni limitrofi a Roma, uniti nel respingere ogni ipotesi di ospitare nei loro territori parte dei rom che affollano i campi romani. Forte e chiaro, i sindaci hanno respinto con perdite ogni avance del prefetto Giuseppe Pecoraro, commissario governativo all' emergenza nomadi: «Se ci provo mi linciano», boccia senza mezzi termini il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini (Pdl). L' unico "nì" arriva dal comune di Zagarolo: «Siamo disposti a discuterne, a patto che ci danno i poteri e le risorse necessari», dice il sindaco Daniele Leodori (Pd). «Ma è solo una provocazione - replica il sindaco di Guidonia, Filippo Lippiello - perché ogni compensazione economica sarebbe inaccettabile soprattutto se si propone una quota parte per ogni residente: il prefetto può fare un buon lavoro solo se tiene in considerazione non i terreni messi a disposizione dai sindaci e dai municipi ma le condizioni in cui vertono per erogare i servizi necessari. è un discorso tecnico: noi abbiamo 81mila abitanti ma non abbiamo un ospedale né un commissariato, possiamo ospitare un campo nomadi alle nostre porte?». Il timore di Lippiello è di trovarsi un campo a Settecamini, che insieme a Castel di Guido è uno dei siti in cima alla lista delle aree identificate dal Campidoglio e proposte al prefetto Pecoraro. Sarà quest' ultimo a prendere una decisione finale in virtù del suo ruolo di Commissario governativo. Ovviamente si baserà sulle indicazioni che gli arriveranno dal Campidoglio, tantopiù se i comuni della provincia confermeranno una sostanziale indisponibilità a togliere le castagne dal braciere romano: «Settecamini e Castel di Guido sono tra le venti aree che il Comune ha individuato, tutte al di fuori del raccordo, e sono contenute nel Piano da realizzare in due anni già consegnato al prefetto. Poi sarà lui a decidere», spiega Belviso ricordando i criteri «tecnici e non politici» che determineranno la scelta finale. I tre campi rom ospiteranno i nomadi di sei dei quindici campi "tollerati" presenti in città, che saranno smantellati: «Il primo della lista - dice Belviso - è Casilino 900, poi ci sono Tor de Cenci, Baiardo, Foro Italico, la Monachina e la Martora. Se entro il 22 gennaio prossimo i sindaci, nonostante la disponibilità del prefetto, non saranno in grado di consegnare un elenco di aree dove far sorgere i nuovi campi, Pecoraro avrà la possibilità di decidere comunque e in piena autonomia. I sindaci non si rendono conto dell' opportunità di dialogo offerta dal Commissario governativo: con le precedenti amministrazioni gli spostamenti dei campi nomadi avvenivano dalla sera alla mattina senza coinvolgere le comunità locali, senza dialogo». «Il prefetto - dice il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti - ha fatto bene ad ascoltare i sindaci e lo ringrazio, corregge un' impostazione sbagliata di proclami a senso unico. Mi sembra giusta la proposta di condividere non solo i problemi ma anche le risorse disponibili e le opportunità, aprendo un confronto a tutto campo sullo sviluppo dell' area metropolitana. è inaccettabile un' impostazione che preveda per Roma soldi e poteri, e per gli altri comuni rom, prostitute e rifiuti». «La destra è vittima di se stessa - dice Daniele Ozzimo (Pd) - del clima esasperato con cui si è trasformato in strumento di battaglia elettorale il tema sicurezza». - PAOLO G. BRERA
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Solo un paio, secondo indiscrezioni, sarebbero ubicate all´interno del Raccordo. Tant´è che «stiamo prendendo in considerazione anche le disponibilità di altri comuni», ammette Alemanno. A cominciare da Zagarolo, il cui primo cittadino, Daniele Leodori, aveva già espresso una qualche apertura al prefetto. I tempi sono stretti. «Entro un anno», ribadisce l´inquilino del Campidoglio, «sposteremo lontano dai centri abitati tutti coloro che vivono negli insediamenti abusivi». (21 febbraio 2009
come pensa, leodori, di recuperare il debito di sei milioni di euro? forse svendendo i suoi cittadini!
RispondiElimina...e il nostro parere dove lo mette!