IN RIFERIMENTO AD ALCUNE AFFERMAZIONI TRAMITE LA STAMPA LOCALE SI PRECISA: LE NOMINE FIDUCIARIE SI BASANO SULLA FIDUCIA PERSONALE E DISCREZIONALE DEL SEGRETARIO SEZIONALE COMUNALE!! PER TOGLIERE LE CARICHE FIDUCIARIE CHE IL SEGRETARIO DI SEZIONE HA FATTO NON DEVE AVERE L'AVALLO DI ORGANI SUPERIORI!!
Chi fa politica può essere liberamente criticato in caso di abitudine alla trasgressione. Lo stabilisce la Corte di Cassazione che ritiene lecito denunciare taluni 'eccessi' di chi detiene il potere. In sostanza, secondo gli Ermellini, c'è libertà di critica e diesprimere i proprio pensiero per smascherare le trasgressioni dei politici. "La critica - spiega la Corte (sentenza 41767/2009) - non perde il suo carattere di esercizio del diritto di manifestare liberamente il pensiero nei confronti del potere politico, se diretta contro trasgressioni, contingenti o abitudinarie, da parte di detentori di tale potere, qualunque sia il campo della trasgressione''. Con questa otivazione la quinta sezione penale della Corte ha annullato, ''perche' il fatto non costituisce reato'', una condanna per diffamazione inflitta a un consigliere comunale che in precedenza i giudici di merito avevano condannato perchè aveva distribuito un volantino in cui accusava un assessore e un vicesindaco di fatti penalmente rilevanti. Nel volantino si affermava in particolare che l'assessore al bilancio avrebbe favorito la congata, affidandole l'incarico di responsabile del servizio finanziario . Denunciando poi ''l'assalto alla diligenza continua'', il consigliere comunale aveva di fatto accusato di abuso d'ufficio il vicesindaco. Dopo la duplice condanna in primo e secondo grado la Suprema Corte ha ora ribaltato il verdetto sancendo il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero e sottolineando che se la politica "valica limiti fissati dalle regole, la critica non puo' non riferire e stigmatizzare il singolo fenomeno di anomalia, piccola o grande che sia la sua dimensione''. (Data: 05/11/2009 9.30.00 - Autore: Roberto Cataldi)
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Con DPCM n. 206/2009, è stato stabilito che i dipendenti delle pubbliche amministrazioni assenti per malattia dovranno rispettare le seguenti fasce di reperibilità: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Il decreto della presidenza del consiglio dei ministri che fissa i nuovi orari (206/2009) è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 gennaio 2010. Per espressa disposizione del decreto sono esclusi dall'obbligo i dipendenti la cui assenza sia riconducibile a:
- patologie gravi che richiedono terapie salvavita;
- infortuni sul lavoro;
- malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio;
- stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta.
Sono inoltre esclusi i dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato
(Data: 23/01/2010 10.00.00 -
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Chi fa politica può essere liberamente criticato in caso di abitudine alla trasgressione. Lo stabilisce la Corte di Cassazione che ritiene lecito denunciare taluni 'eccessi' di chi detiene il potere. In sostanza, secondo gli Ermellini, c'è libertà di critica e diesprimere i proprio pensiero per smascherare le trasgressioni dei politici. "La critica - spiega la Corte (sentenza 41767/2009) - non perde il suo carattere di esercizio del diritto di manifestare liberamente il pensiero nei confronti del potere politico, se diretta contro trasgressioni, contingenti o abitudinarie, da parte di detentori di tale potere, qualunque sia il campo della trasgressione''. Con questa otivazione la quinta sezione penale della Corte ha annullato, ''perche' il fatto non costituisce reato'', una condanna per diffamazione inflitta a un consigliere comunale che in precedenza i giudici di merito avevano condannato perchè aveva distribuito un volantino in cui accusava un assessore e un vicesindaco di fatti penalmente rilevanti. Nel volantino si affermava in particolare che l'assessore al bilancio avrebbe favorito la congata, affidandole l'incarico di responsabile del servizio finanziario . Denunciando poi ''l'assalto alla diligenza continua'', il consigliere comunale aveva di fatto accusato di abuso d'ufficio il vicesindaco. Dopo la duplice condanna in primo e secondo grado la Suprema Corte ha ora ribaltato il verdetto sancendo il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero e sottolineando che se la politica "valica limiti fissati dalle regole, la critica non puo' non riferire e stigmatizzare il singolo fenomeno di anomalia, piccola o grande che sia la sua dimensione''. (Data: 05/11/2009 9.30.00 - Autore: Roberto Cataldi)
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