martedì 29 luglio 2008

Lettera aperta ai cittadini di Zagarolo

Cari Amici,

Negli ultimi tempi la Destra a Zagarolo, suo malgrado, è stata costretta a rivolgersi alla Procura della Repubblica a seguito di dubbi comportamenti e reiterate omissioni da parte dell’Amministrazione Leodori. Siamo certi che se ci fosse stata disponibilità al dialogo ed alla collaborazione tutto ciò sarebbe stato evitato e si sarebbe addivenuto ad equi compromessi e/o soluzioni a salvaguardia del bene comune.
Il Sindaco Leodori, invece, ha scelto la strada dello scontro politico senza alcuna apertura al dialogo fattivo e costruttivo, supportato peraltro da una maggioranza schiacciante e da una opposizione che da anni ha smarrito ruolo, obiettivi ed identità, finendo per diventare una sorta di "accessorio" al servizio del medesimo.

L’assoluta mancanza di dialogo da parte della maggioranza, l’arroganza politica dei suoi elementi di spicco e la sostanziale inerzia da parte dell’opposizione, ha costretto la Destra a rivolgersi alla Procura con il solo fine di fare chiarezza su questioni di interesse collettivo, di estrema importanza, nei confronti delle quali la maggioranza non ha intenso aprire un dialogo né confrontarsi in modo aperto e leale.

Ciò premesso, ci domandiamo a chi vanno attribuite le responsabilità politiche dei troppi comportamenti superficiali ed approssimativi che, frequentemente, hanno creato e, tuttora creano, ingiuste disparità tra la popolazione, pericoli per l’incolumità della stessa, nonché mediocre e dubbia gestione del patrimonio pubblico?

A titolo esplicativo, la responsabilità del distributore di carburante sito in via Valle del Formale va attribuita alla Destra che, dopo infruttuosi tentativi tesi ad identificare una soluzione con l’Amministrazione è stata costretta a rivolgersi alla Procura della Repubblica, oppure, all’incapacità amministrativa e gestionale del sig. Leodori che ha consentito o, quantomeno non ha ostacolato, l’apertura del distributore di GPL nell’area di servizio anzidetta, sebbene il progetto fosse in evidente difetto da un punto di vista della sicurezza?

Noi de La Destra siamo dispiaciuti per quanto accaduto, ma avendo come obiettivo prioritario la sicurezza sul territorio e, non avendo trovato forme di collaborazione con le altre forze politiche, non ci è rimasto che esporre i fatti alle preposte autorità giudiziarie con il solo e dichiarato obiettivo di evitare tragici eventi per la cittadinanza che nessuno poteva escludere come, peraltro, la successiva ordinanza sindacale di chiusura del GPL, negli orari di apertura del mercato settimanale, ha tangibilmente dimostrato.

Dunque a chi va attribuita la responsabilità politica di tale episodio? Al sig. Leodori che, in tanti anni di amministrazione politica non ha inteso esercitare le necessarie oltre che opportune forme di controllo, atte a scongiurare pericoli di impatto devastante, oppure, al movimento de La Destra che, dopo aver subito i consueti attacchi isterici in sede di consiglio comunale, si è limitata ad esporre i fatti alla Procura dimostrando, tra l’altro che, la preoccupazione più volte esternata e sempre sottovalutata o, peggio derisa dalla maggioranza, in concreto, costituiva un potenziale pericolo di enormi proporzioni per la popolazione, non esclusi i gestori dell’area medesima?

Peraltro, analizzando il problema da altra prospettiva, gli stessi gestori della stazione di carburante non possono ritenersi dei "privilegiati" della politica messa in atto da Leodori sul territorio; in effetti, se i lavori fossero stati eseguiti a regola d’arte, ovvero se i preposti uffici comunali avessero vigilato con la dovuta attenzione e fossero tempestivamente intervenuti al fine di far rispettare le varie normative in materia di sicurezza e, non solo, siamo certi che le numerose "leggerezze" commesse in fase di progettazione ed esecuzione della stazione sarebbero state evitate, consentendo al proprietario di contenere i costi di realizzazione, ottenere un’area di servizio completa, funzionale e sicura a tutto vantaggio del medesimo e della città di Zagarolo.


Insomma, da qualsiasi parte si analizzino i fatti, le responsabilità a carico dell’Amministrazione ed, in particolare del sig. Leodori, risultano evidenti e di difficile giustificazione considerando sia i mezzi e le risorse di cui dispone che l’ampio margine di manovra politica di cui gode in ambito consiliare, ma di cui si avvale in modo superficiale, complice il deprimente curriculum vitae il quale denota tangibilmente una preparazione professionale e lavorativa praticamente inesistente.

In sintesi, il sig. Leodori potrebbe tranquillamente avvalersi di competenze professionali di valenza nazionale o internazionale per la messa in sicurezza delle zone più critiche del territorio e per la progettazione di opere di significativa rilevanza e, non avrebbe certamente problemi nel far passare tale linea politica in sede di giunta o di consiglio, dal momento che gode di un supporto politico praticamente incondizionato. Di contro, il medesimo, preferisce circondarsi dei soliti quattro/cinque professionisti, nessuno dei quali in possesso di expertise di significativa rilevanza e qualcuno di questi neanche in possesso di titolo di laurea in ingegneria o architettetura, a cui vengono assegnati a turno i lavori di progettazione della maggior parte delle opere, non escluse quelle per cui sarebbe necessario tutt’altro livello di esperienza, competenza e professionalità.

Da qui l’origine dei pasticci del nuovo tratto di strada di via Valle del Formale, degli interminabili lavori di restauro a Palazzo Rospigliosi e di tante altre opere pubbliche la cui progettazione è stata affidata a professionisti privi dei necessari requisiti.


Siamo consapevoli che il sig. Leodori, e non solo, ha strumentalizzato l’episodio dell’area di servizio di via Valle del Formale in sede di campagna elettorale per le Provinciali 2008, attribuendo alla Destra la responsabilità dell’ordinanza di chiusura del GPL; in realtà, analizzando in modo più attento le circostanze, emerge chiaramente che la responsabilità dell’accaduto è da attribuirsi esclusivamente all’evidente incapacità del medesimo che, per quanto sopra esposto, non è stato in grado di imprimere un indirizzo politico teso a mantenere un adeguato livello di sicurezza sul territorio, non ha inteso aprire un dialogo costruttivo con la Destra anche su questioni di fondamentale importanza e, come se non bastasse, in tutti questi anni, ha ostentato un atteggiamento di ridicola "onniscienza" se relazionato alle misere esperienze professionali maturate nel mondo del lavoro.

Nella fattispecie, la politica de La Destra, tesa a mettere in primo piano la sicurezza sul territorio e il benessere della popolazione, probabilmente, non ha riscosso il successo che meritava dalle urne, complice il processo di mistificazione messo in atto dal Sindaco tramite i costosi mezzi mediatici di cui si è avvalso. Siamo tuttavia fiduciosi che nel medio periodo il nostro modo di far politica restituirà i consensi perduti a causa di tale ignobile ed irresponsabile propaganda elettorale, poiché La Destra ha operato nell’interesse della collettività mentre il sig. Leodori per sé stesso, per la ristretta schiera di amici e parenti, lasciando al resto dei suoi elettori l’amarezza di promesse che il tempo sta già dimostrando mera propaganda elettorale prive di futuro.

Inoltre, teniamo a ribadire, che siamo decisamente più soddisfatti dell’avvenuta messa in sicurezza dell’area di servizio a beneficio dell’intera popolazione, piuttosto che qualche dozzina di consensi in più che ci avrebbero distrutto sia come politici che come uomini, qualora fosse accaduto qualcosa di spiacevole in corrispondenza dell’impianto di GPL a causa della superficialità e delle leggerezze dell’attuale Amministrazione.

Orbene, questa è la mediocre realtà politica che da quasi un decennio spadroneggia sul territorio comunale e con la quale La Destra è costretta a confrontarsi quotidianamente. L’esposto volto alla messa in sicurezza della colonnina del GPL in via Valle del Formale, costituisce una delle tante follie della gestione Leodori, ma purtroppo non è l’unica né costituisce un episodio isolato.

A scopo esplicativo, vale la pena rammentare, le generose indennità di posizione attribuite ad un ristretto numero di dipendenti comunali di cui l’Amministrazione non ha saputo neanche fornire riferimenti normativi consistenti tesi a legittimarne la validità, la farraginosa ed ingombrante Commissione Edilizia Comunale che, nonostante le varie richieste di chiarimento inoltrate da La Destra, non è tuttora chiaro né che compiti abbia né come si collochi nei confronti dello Sportello Unico per l’Edilizia, il nuovo tratta di strada realizzato in via Valle del Formale, tutt’oggi, sprovvisto di certificato di collaudo sebbene l’opera sia in esercizio dallo scorso ottobre 2007, l’opera di spartitraffico in località Valle Martella realizzata in modo difforme rispetto al progetto originario, il degrado in cui versa la Cappella in località Colle dei Frati nonostante la posizione ad alto rischio che occupa nei pressi delle scuole medie e del liceo scientifico, la confusionaria gestione del progetto “Centro di conferimento – Ecocentro” che dopo la frettolosa deliberazione di Consiglio volta all’esproprio di alcuni terreni localizzati ai confini del comune e relativa variante al PRG è già oggetto di ripensamento a seguito delle prime richieste di chiarimento inoltrate da La Destra sul progetto in questione.


Un ultimo accenno alla variante del PRG recentemente adottata in sede di consiglio e tesa a ridurre il vincolo cimiteriale di edificabilità; tale variante costituisce l’ennesimo atto di arroganza politica del sig. Leodori il quale, colpito da sindrome di onnipotenza, non intende risolvere i problemi tramite mediazione e dialogo tra le forze politiche presenti in ambito comunale, ma si impone con soluzioni superficiali ed approssimative, da quanto ci risulta illegali e, come tali infruttuose, sia per la collettività che per i pochi beneficiari della variante in questione.

Siamo certi che se il problema di che trattasi fosse stato affrontato in modo collegiale e con l’ausilio di specifiche e qualificate competenze tecniche, si sarebbe trovata una soluzione alternativa altrettanto efficace e legalmente inattaccabile che avrebbe risolto il problema, senza creare malintesi, dar adito ai dubbi e dissapori che tale forzatura politica ha inevitabilmente sollevato, evitando tra l’altro di creare ulteriori problemi sul territorio di cui ne pagheranno le conseguenze le future generazioni.

Di questi giorni stiamo esaminando le risposte rese dall’Amministrazione a seguito delle tante interrogazioni proposte da La Destra negli ultimi mesi. Le risposte, nella maggioranza dei casi, ricadono nel solito stereotipo ben collaudato dalla squadra Leodori: superficialità, approssimazione, arroganza, demagogia e copia & incolla. Abbiamo già iniziato a pubblicare le risposte e continueremo per i successivi mesi estivi. Purtroppo siamo costretti a procedere a rilento, poiché ciascuno di noi svolge una professione nella vita e nessuno fa di mestiere il "politico" a tempo pieno. Possiamo, dunque, solo dedicare i ritagli di tempo all’analisi politica della città; continuiamo tuttavia ad augurarci che le forze di centro-destra e, non solo, presenti sul territorio e desiderose di spazzare via il marciume che da anni governa il territorio, si decida a convergere in un progetto di ampio respiro teso a riportare la legalità e la giustizia al centro del paese.

Cons. Cav. Mario Procaccini

Gruppo “LA DESTRA “

Zagarolo.

martedì 22 luglio 2008

Esposto denuncia - Certificato di Collaudo opere pubbliche


ESPOSTO DENUNCIAALLA PROCURA DELLA REPUBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI TIVOLI




Oggetto: opere pubbliche in esercizio nell’ambito del Comune di Zagarolo sprovviste del certificato di collaudo



Il sottoscritto Mario Procaccini, nato a Cautano (BN) in data 8/7/1950 e residente in via di Colle Prato Nuovo, n. 111 – 00039 Zagarolo, in qualità di Consigliere Comunale del Comune di Zagarolo, espone e denuncia quanto segue:


In data 17 giugno 2008 inoltrava richiesta al Responsabile dell’Area Lavori Pubblici, Geom. Franco Pepe e per conoscenza all’Assessore ai Lavori Pubblici, Antonella Bonamoneta, al Comandante della Polizia Locale, Aniello Nunziata e al Sindaco Daniele Leodori di Zagarolo, prot. n. 0013275, tesa a ottenere la certificazione di collaudo e la composizione della relativa commissione, ai sensi dell’art. 28 della L. 109/94 e degli artt. 187 e segg. del D.P.R. n. 554/99, per le seguenti opere pubbliche realizzate nell’ambito del territorio di Zagarolo:


1) Tratto di strada in via Valle del Formale nella zona antistante agli impianti sportivi;

2) Rotatoria in prossimità dell’incrocio stradale tra via di Sassobello e via Einaudi, in località Valle Martella;


In data 23 giugno 2008, lo scrivente, acquisiva presso la segreteria municipale del comune di Zagarolo, nota di risposta resa dal Geom. Franco Pepe, prot. n. 0013599 del 20.6.2008 per mezzo della quale il medesimo comunicava che, il certificato di collaudo del nuovo tratto di strada realizzato lungo via Valle del Formale è in corso di redazione da parte dell’Ing. Claudio Mirti, mentre per l’opera sita in località Valle Martella, dichiarava di aver già prodotto copia della documentazione richiesta in data 9.6.2006, prot. n. 0020553.


Lo scrivente, precisa che, in predetta documentazione non ha rinvenuto il certificato di regolare esecuzione che, doveva essere prodotto dal progettista dell’opera e, sulla scorta del quale il responsabile del procedimento, Geom. Franco Pepe, poteva e doveva effettuare le necessarie verifiche.



CONSIDERANDO CHE:


Il nuovo tratto di strada di via Valle del Formale, nella zona antistante agli impianti sportivi, è stato aperto alla circolazione stradale nello scorso ottobre 2007;


Il costo dell’opera in parola è stato di gran lunga superiore a € 500.000,00 e, conseguentemente, a mente del comma 3 dell’art. 23 del D. Lgs. 163/2006 (art. 28, L. 109/94) il certificato di collaudo non può essere sostituito con il certificato di regolare esecuzione reso dal direttore dei lavori;


Ai sensi dell’art. 28 della L. 109/94 e artt. Dal 187 al 210 del regolamento D.P.R n. 554/99 la mancanza del certificato di collaudo che attesta l’avvenuto collaudo dell’opera in questione, impossibilita l’ente locale comunale all’accertamento della conformità dell’opera rispetto ai patti contrattuali ed alle regole dell’arte. Pertanto in assenza di tale documentazione, non si comprende in base a quali criteri e normative di legge il preposto Ufficio comunale abbia potuto accertare la buona esecuzione dell’opera e liquidare il corrispettivo all’appaltatore;


La rotatoria realizzata in località Valle Martella, in prossimità dell’incrocio di via di Sassobello e via Einaudi è in esercizio da gennaio 2006, sebbene già a suo tempo fu oggetto di interrogazione da parte del sottoscritto, poiché realizzata in modo apparentemente difforme rispetto al progetto presentato dal Geom. Marano ed approvato dall’Amministrazione del Comune di Zagarolo;


L’importo corrisposto alla ditta appaltante per la rotatoria di Valle Martella è ben inferiore a € 500.000,00, quindi, nel caso specifico, a mente del comma 3 dell’art. 23 del D. Lgs. 163/2006, il certificato di collaudo può essere sostituito dal certificato di regolare esecuzione reso dal direttore lavori. Lo scrivente tuttavia evidenzia che nella documentazione fornita dal Geom. Franco Pepe, responsabile del procedimento in questione, tale documentazione non risulta presente.


TUTTO CIÒ PREMESSO


Il sottoscritto espone quanto sopra ai fini dell'accertamento delle eventuali responsabilità amministrative e penali in cui si ritenga possa essere incorso il funzionario responsabile dello svolgimento del procedimento in parola, della relativa istruttoria e della decisione conclusiva. In particolare, lo scrivente, non riuscendo ad ottenere informazioni rassicuranti circa lo stato dei collaudi per le opere pubbliche in oggetto né dal responsabile del procedimento Geom. Franco Pepe, né dall’Assessore ai Lavori Pubblici Antonella Bonamoneta (la quale condivide uno Studio Tecnico Commerciale con il Geom. Sandro Marano), né dal Sindaco Daniele Leodori si trova, suo malgrado, costretto a richiedere se, nei fatti esposti in narrativa, si ravvisino inadempienze e mancate verifiche che possano mettere a rischio la pubblica incolumità.In particolare, lo scrivente, chiede di verificare se per le opere in parola, non esistano i presupposti per chiuderle al pubblico uso non avendo potuto il responsabile del procedimento, Geom. Franco Pepe, aver effettuato la necessaria verifica tesa ad accertare la buona esecuzione dell’opera, ai sensi degli articoli di legge richiamati in premessa, in quanto sprovvisto della necessaria documentazione di collaudo.Il sottoscritto a norma degli artt. 90 e 408 C.P.P. chiede di essere informato dell'eventuale richiesta di archiviazione da parte del P.M.
Cons. Cav. Mario Procaccini


Si allegano alla presente copia della seguente documentazione:

1) Richiesta tesa ad ottenere i certificati di collaudo per le opere in questione;
2) Risposta resa dal Geom. Franco Pepe, responsabile area Lavori Pubblici e Commercio del Comune di Zagarolo;
3) Documentazione resa dal Geom. Franco Pepe in data 20.6.2006

venerdì 18 luglio 2008

Consegna "composter" a domicilio per la differenziazione e smaltimento dell'umido

Amici, mi risulta che da qualche tempo vengono consegnati a domicilio degli appositi contenitori denominati "composter" che servono per la differenziazione e lo smaltimento dell'umido (rifiuti derivanti da prodotti di origine animale o vegetale come avanzi di cibo, verdure, fiori e frutta ed ogni altro materiale organico degradabile) per la produzione domestica di terriccio fertilizzante.

Vi chiedo se qualcuno di voi ha ricevuto tali composter, chi ve li ha consegnati nelle vostre case (ad es. impiegati comunali, personaggi politici locali, personale dell'ASP, ecc.), vi è stato richiesto un contributo per averli o sono stati consegnati gratuitamente, se avete ricevuto adeguate spiegazioni per l'uso e, se per ottenerli, avete inoltrata apposita domanda presso gli Uffici Comunali oppure vi sono stati consegnati senza averne mai fatto richiesta.

Alcuni amici hanno già segnalato in questo blog di aver ricevuto tali "composter" presso le proprie abitazioni consegnati direttamente dall'assessore Saracini e di aver speso 10 euro per l'acquisto.

Vi sarei particolarmente grato se rilasciaste qualche commento su questa vicenda in modo da fare chiarezza in ambito comunale anche su questa questione.

Un caro saluto

Cons. Cav. Mario PROCACCINI

domenica 13 luglio 2008

NOTA SULLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO

L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato con una sentenza depositata il 3 marzo 2008, fa il punto sulla possibilità di affidamento “in house”.Con la pronuncia in commento, l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato interviene nella delicata materia concernente i presupposti che legittimano gli affidamenti di un appalto secondo lo schema dell’in house providing, ovvero di quel fenomeno di “autoproduzione” di beni, servizi o lavori da parte della pubblica amministrazione che, in sostanza, acquisisce un bene o un servizio attingendoli all’interno della propria compagine organizzativa, senza ricorrere al mercato tramite gara (così detta esternalizzazione).In merito, è noto che la giurisprudenza, sia comunitaria che nazionale, ha più volte sottolineato che il ricorso a siffatto istituto possa ritenersi consentito solo in presenza di talune specifiche condizioni.In particolare, è stato affermato che un legittimo affidamento “in house” possa aver luogo solo qualora l’ente affidante eserciti sulla società affidataria un controllo analogo a quello dallo stesso esercitato sui propri servizi e la seconda realizzi la parte più importante della propria attività verso l’ente o gli enti che la controllano (C. giust. CE, 18 novembre 1999, C-107/98, Teckal).Unicamente in presenza degli elementi rappresentati dal “controllo analogo” e dalla “destinazione prevalente dell`attività”, infatti, la società affidataria può essere qualificata come una “derivazione”, o una longa manus, dell’ente affidante, talché la gestione dell’appalto o del servizio pubblico ad essa affidato appare, in qualche misura, riconducibile allo stesso ente affidante ovvero ad una sua articolazione.In questo quadro, invero, interviene la sentenza in commento, per evidenziare anzitutto che la sussistenza del “controllo analogo” è da ritenersi esclusa in presenza di una compagine societaria composta anche da capitale privato, dal momento che la partecipazione, sia pure minoritaria, di un’impresa privata al capitale di una società, alla quale partecipi anche l’amministrazione aggiudicatrice, esclude in ogni caso che tale amministrazione possa esercitare su detta società un controllo assimilabile a quello che essa svolge sui propri servizi (in termini, cfr anche C. giust. CE: sez. II, 19 aprile 2007, C-295/05, Asociacion de Empresas Forestales c. Transformacion Agraria SA (TRASGA); 21 luglio 2005, C-231/03, Consorzio Corame; 11 gennaio 2005, C-26/03, Stadt Halle Cons. Stato, sez. V, 13 luglio 2006, n. 4440).Ma i giudici di Palazzo Spada si spingono oltre, precisando altresì che la partecipazione pubblica totalitaria, se necessaria, non è tuttavia sufficiente, essendo altresì indispensabile la presenza di taluni penetranti strumenti di controllo da parte dell’ente, ulteriori rispetto a quelli previsti dal diritto civile, così sintetizzabili:


a) lo statuto della società non deve consentire che una quota del capitale sociale, anche minoritaria, possa essere alienata a soggetti privati;

b) il consiglio di amministrazione della società non deve avere rilevanti poteri gestionali e all’ente pubblico controllante deve essere consentito esercitare poteri maggiori rispetto a quelli che il diritto societario riconosce normalmente alla maggioranza sociale;

c) l’impresa non deve avere acquisito una vocazione commerciale che renda precario il controllo dell’ente pubblico e che risulterebbe, tra l’altro: dall’ampliamento dell’oggetto sociale; dall’apertura obbligatoria della società, a breve termine, ad altri capitali; dall’espansione territoriale dell`attività della società a tutta l’Italia e all’estero;

d) le decisioni più importanti devono essere sottoposte al vaglio preventivo dell’ente affidante. La pronuncia in esame, pertanto, merita attenzione in quanto, nel ribadire che la modalità di affidamento “in house” comporta una sostanziale limitazione al principio di libera concorrenza, ne delimita ulteriormente le condizioni legittimanti, riaffermando altresì la necessità che la loro interpretazione sia sempre in senso restrittivo.

sabato 12 luglio 2008

Esposto denuncia alte professionalità

ESPOSTO DENUNCIA
ALLA PROCURA DELLA REPUBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI TIVOLI

Oggetto: attribuzione indennità di posizione ai Responsabili di Area e al Responsabile dell’Ufficio di supporto al Sindaco del Comune di Zagarolo.


Il sottoscritto Mario Procaccini, nato a Cautano (BN) in data 8/7/1950 e residente in via di Colle Prato Nuovo, n. 111 – 00039 Zagarolo, in qualità di Consigliere Comunale del Comune di Zagarolo, espone e denuncia quanto segue:

Con Delibera di Giunta n. 262 del 2.12.2005, affissa all’albo pretorio in data 11.04.2006, veniva adeguata l’indennità di posizione per gli incarichi di alta professionalità di tutti i Responsabili di Area, sig.ri L. De Santis, A. Bizzochi, A. Nunziata, G. Fontana, F. Pepe, P. De Maina e F. Senesi, all’importo massimo previsto dal C.C.N.L. degli Enti Locali del 22.1.2004 pari a € 16.000,00. Tale adeguamento, con decorrenza retroattiva dal 1.1.2006, veniva riconosciuto in virtù dell’art. 10 del C.C.N.L. del 22.1.2004 (Valorizzazione delle alte professionalità), del Contratto Collettivo Decentrato del 16.5.2000, del “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi” approvato con atto di Giunta n. 8 del 18.1.2000 e per adeguarlo all’indennità di funzione già percepita dal responsabile dell’ufficio di supporto del Sindaco sig.ra L. Mastroluca;

In risposta all’interrogazione, prot. n. 0023367 del 12.10.2006, inoltrata dallo scrivente e tesa ad ottenere chiarimenti in merito alle indennità corrisposte ai Responsabili di Area, l’Amministrazione Comunale rispondeva precisando che, l’importo per l’indennità di posizione, pari a € 16.000,00 annui, veniva attribuito ai Responsabili di Area, in virtù dell’art. 10 del C.C.N.L. del 22.1.2004 (Alte Professionalità). Altresì evidenziava che il medesimo importo veniva corrisposto, a titolo di indennità di posizione, al Responsabile dell’ufficio dello Staff del Sindaco, dipendente di ruolo Categoria C1, per ragioni non meglio specificate;

Lo scrivente non riuscendo a rinvenire l’atto di giunta o di consiglio con il quale venivano istituite le Alte Professionalità nell’ambito del comune, inoltrava formale richiesta al Direttore Generale, Dott. Piero Pescatori al fine di ottenere tale atto. Il Direttore Generale, con propria nota, prot. n. 0012379 del 5.6.2008, asseriva che non risultano istituite le alte professionalità, così come specificato nell’art. 10 del C.C.N.L. del 22.1.2004, nell’ambito del comune e “che il concetto di alta professionalità non costituisce né una qualifica né una categoria professionale bensì un presupposto per la copertura di posti di qualifica dirigenziale”. Nella medesima missiva, inoltre, precisava “che le figure apicali esistenti nella pianta organica di questo Comune (Cat. D) hanno tutte acquisito tale posizione mediante progressioni verticali, previo concorso interno così come stabilito da vigente Contratto Nazionale Dipendenti EE.LL.”;

Risulta evidente che la risposta resa dall’Amministrazione a seguito dell’interrogazione summenzionata e le motivazioni richiamate nei vari atti di Giunta circa l’adeguamento delle indennità in questione, risultano in palese contrasto con la risposta resa dal Direttore Generale, Dott. Piero Pescatori. In effetti, nella risposta all’interrogazione proposta dallo scrivente e, in numerose deliberazioni di Giunta, le indennità di posizione corrisposte ai Responsabili di Area, di importo pari a € 16.000,00, venivano legittimate in virtù dell’art. 10 del C.C.N.L. del 22.1.2004, ovvero con l’istituzione delle Alte Professionalità. Di contro, il Direttore Generale, con propria nota, negava che esse siano mai state istituite in ambito comunale e nei modi specificati dall’art. 10 del C.C.N.L. del 22.1.2004, riconducendole piuttosto ad una sorta di “presupposto” per la copertura di posti di qualifica dirigenziale;

Non si comprende, inoltre, in base a quale articolo di legge sia stato attribuito al Responsabile dell’Ufficio a Supporto del Sindaco, sig.ra L. Mastroluca, istruttore Cat. C1, indennità di posizione di importo pari a € 16.000,00. In effetti, a mente del comma 3 dell’art. 109 del D. Lgs n. 267/2000 tale attribuzione risulta illegittima, poiché nel comune sono presenti diversi impiegati comunali con posizione nella categoria D. Parimenti è interessante evidenziare che il responsabile del servizio “viabilità, mobilità e trasporti pubblici” nell’ambito del comune, sig. Renzo Pompili è il coniuge della sig. ra L. Mastroluca, nonché segretario locale del PD di cui il Sindaco Daniele Leodori è Capogruppo nell’ambito della Provincia di Roma;

Infine, non risulta chiaro in base a quale norma di legge, con delibera di giunta n. 17 del 14.2.2008, veniva arbitrariamente incrementata l’indennità di posizione del Vice Segretario, nella percentuale del 30% sull’importo annuo fissato per i Responsabili di Area, il cui importo è fissato in base all’art. 10 del C.C.N.L. del 22.1.2004 (Alte Professionalità). A parere dello scrivente, si tratta di una interpretazione della legge di dubbio conforto giuridico, poiché equipara l’espletamento delle sole funzioni del Vice Segretario a quella di responsabile di area organizzativa.

TUTTO CIÒ PREMESSO

Il sottoscritto, in qualità di Consigliere Comunale di opposizione, espone quanto sopra ai fini dell'accertamento delle eventuali responsabilità amministrative e penali in cui si ritenga possano essere incorsi i funzionari comunali e i politici della maggioranza responsabili dello svolgimento del procedimento in parola, della relativa istruttoria e della decisione conclusiva.
In particolare, lo scrivente, evidenzia che l’affissione all’albo pretorio della delibera di Giunta n. 262 del 2.12.2005 è avvenuta in data 11 aprile 2006, invero all’indomani della chiusura delle urne elettorali per le politiche 2006 e, dopo oltre quattro mesi, l’approvazione della medesima. Il sottoscritto chiede se, nei fatti esposti in narrativa non si ravvisi un malcelato tentativo, da parte dell’Amministrazione Comunale di Zagarolo, guidata dal Sindaco Daniele Leodori, di influenzare le preferenze politiche dei Responsabili di Area e dei loro famigliari, per mezzo dell’attribuzione di una indennità di posizione di importo pari a € 16.000,00 annui che, a parere dello scrivente, non trova alcun conforto normativo; a tal proposito vale la pena evidenziare che, l’Amministrazione più volte interrogata sul problema, non ha saputo fornire spiegazioni giuridicamente fondate ed esaurienti e, non di rado, ha fornito spiegazioni palesemente contraddittorie.
Il sottoscritto a norma degli artt. 90 e 408 C.P.P. chiede di essere informato dell'eventuale richiesta di archiviazione da parte del P.M.
Cons. Cav. Mario Procaccini


Si allegano alla presente copia della seguente documentazione:

1) Delibere di Giunta n. 262 del 2.12.2005 – adeguamento delle indennità dei Responsabili di Area;
2) Interrogazione inoltrata dallo scrivente circa l’istituzione delle Alte Professionalità, prot. n. 23367 del 12.10.2006;
3) Risposta dell’Amministrazione all’interrogazione avanzata dallo scrivente circa l’istituzione delle Alte Professionalità;
4) Determina Conferimento Incarico di Responsabile dell’Ufficio di Supporto del Sindaco, prot. n. 0024536 del 20.10.2005;
5) Richiesta Atti inoltrata dallo scrivente al Direttore Generale, Dott. Piero Pescatori;
6) Risposta resa dal Direttore Generale, Dott. Piero Pescatori a seguito della richiesta degli atti inoltrata dallo scrivente, prot. n. 12379 del 5.6.2008;
7) Interrogazione inoltrata dallo scrivente al Sindaco Daniele Leodori;
8) Delibera di Giunta n. 17 del 14.2.2008.

sabato 5 luglio 2008

Interrogazione servizio idrico

INTERROGAZIONE


Oggetto: interruzione servizio idrico centro e colli


PREMESSO CHE:

* Da qualche giorno in diverse aree del territorio comunale viene interrotta l’erogazione del servizio idrico da parte della società ACEA ATO 2 senza alcun preavviso per la popolazione;

* Tali interruzioni sono avvenute nei colli, ma anche in aree densamente abitate a ridosso del centro storico (es. Località Colle Barco);

* Le interruzioni si sono verificate sabato 21 e lunedì 23 giugno tra le 20:30 e le 22:00 e sono terminate il giorno successivo tra le 07:00 – 08:30, ponendo a grave disagio la cittadinanza e sottoponendo a rottura gli elettrodomestici e le conduttore idriche a causa delle improvvise variazioni della pressione (es. colpi d’ariete);


Tutto ciò premesso, lo scrivente

INTERROGA LA S.V.

* Per ottenere chiarimenti circa le improvvise interruzioni della fornitura idrica da parte della società ACEA ATO 2 che sta creando seri problemi a buona parte della popolazione logorando, peraltro, gli elettrodomestici e gli impianti idrici causa improvvisi ed inattesi sbalzi di pressione;

* Per ottenere chiarimenti circa le linee di indirizzo politico che vorrà adottare nei confronti della ACEA ATO 2 al fine di scongiurare il ripetersi di tali problemi e disagi;

* Per sensibilizzare l’ACEA ATO 2 nel fornire un servizio di pronto intervento anche notturno, teso a mitigare tali problematiche che nel passato hanno messo troppe volte in ginocchio la cittadinanza di Zagarolo.

Si resta in attesa di risposta scritta alla presente nei tempi previsti dal Regolamento Comunale. Va da sé che, in assenza di una risposta e di un intervento mirato ad efficientare il servizio erogato dalla società in questione, la S.V. si assumerà la responsabilità politica nel caso queste prime avvisaglie di inefficienza da parte della società ACEA ATO 2 dovessero trasformarsi in drammatiche emergenze come è accaduto la scorsa estate in loc. Valle Martella.


Il Cons. Capogruppo, Cav. PROCACCINI Mario

Chiarimenti Ecocentro

























ALL’ASSESSORE ALL’AMBIENTE

Enrico SARACINI

AL SINDACO

Daniele LEODORI

Oggetto:- chiarimenti Progetto “Centro Conferimento – Ecocentro”

Nel corso del Consiglio Comunale del 27.6.2008, lo scrivente, veniva messo al corrente dell’intenzione da parte dell’Amministrazione di espropriare alcuni terreni il località “Strada comunale di Santa Apollaria - Colle Oliveto delle Scossite” al fine di realizzare un eco-centro con finalità non meglio specificate.

Preso atto della ferma volontà dell’Amministrazione nel portare avanti predetta attività di esproprio, lo scrivente, presume che la medesima abbia da tempo esperito tutte le verifiche e gli accertamenti di compatibilità ambientale disposti dalla vigente normativa, definito un modello di riferimento per la gestione della raccolta differenziata e stabilito un equo criterio di calcolo della Tariffa Igienico Ambientale. Ciò premesso, si richiede la produzione della seguente documentazione:

Valutazione Impatto Ambientale (VIA) per il progetto in parola;

Pianificazione del progetto; si richiedono le date in corrispondenza delle quali saranno completate le varie fasi che compongono il progetto (es. data completamento dell’eco-centro, data inizio e fine sperimentazione su un campione della popolazione, ecc.)

Modello di gestione che si intende adottare nell’ambito del progetto. In particolare si richiedono dettagli riguardo a:

base di calcolo della parte variabile della Tariffa Igienico Ambientale, ovvero i criteri che si intendono adottare tesi a contenere la tariffa per le seguenti tipologie di cittadini:

indigenti e basso reddito;

famiglie numerose a parità di superficie abitativa; La Destra ritiene, in linea di principio, ingiusto che un nucleo famigliare composto ad es. da 6 persone che vive in 70 mq con reddito complessivo annuo X debba pagare una quota di importo di gran lunga superiore rispetto a quella di un nucleo di 2 persone con reddito Y che vive sempre in una abitazione di 70 mq, dove Y è maggiore di X. Quali criteri l’Amministrazione ha messo a punto per correggere tali disparità che l’applicazione della Tariffa in luogo della T.A.R.S.U implicitamente comporterebbe?

Forme di sgravio a beneficio delle attività commerciali;

Programma di incentivazione per favorire e premiare la differenziazione dei rifiuti solidi urbani;

Sistemi di identificazione del cittadino tesi a quantificare da un lato la quantità di differenziato conferito all’eco-centro nell’arco dell’anno e, dall’altro, a protezione dell’eco-centro medesimo che, altrimenti rischierebbe di diventare un centro di raccolta di zona, piuttosto che della città di Zagarolo.

L’eco-centro, inteso come centro di conferimento del differenziato, deve essere localizzato in prossimità del centro abitato, ovvero in zona facilmente raggiungibile anche da coloro che non posseggono un mezzo automobilistico. Come si coniuga tale esigenza elementare con la scelta del territorio che si intende espropriare sito ai confini del comune, in zona agricola e distante da qualsiasi centro ad elevata densità abitativa? Si auspica che il progetto in parola consenta di conferire il differenziato, evitando di creare disparità tra coloro che posseggono un mezzo proprio e chi non lo possiede; se ciò dovesse accadere, è evidente che i cittadini che versano in condizioni di difficoltà economica e, non possono permettersi l’acquisto di una o più autovetture, verrebbero ulteriormente ed ingiustamente penalizzati dalla discutibile scelta dei terreni presso i quali l’Amministrazione intende realizzare l’eco-centro;

La zona identificata per la realizzazione dell’eco-centro si trova a distanza ragguardevole dalla località Valle Martella; si ritiene che i cittadini residenti in questa frazione debbano percorrere quotidianamente e/o all’uopo circa 40 Km per conferire il differenziato oppure, per i medesimi, è prevista la realizzazione di un altro eco-centro? In questo secondo scenario, è stato identificato un sito idoneo ed in che tempi sarà a regime?

Nei centri a maggiore densità abitativa, ma anche nei colli sono state previste eco-stazioni, interrate e non, che differenzino automaticamente i rifiuti, ne identifichino la tipologia merceologica e il peso, accessibili peraltro solo ai cittadini di Zagarolo (ad es. tramite tessera magnetica)?

Saranno distribuiti alla popolazione sacchetti colorati per la differenziazione della raccolta dei rifiuti? E’ previsto un servizio di raccolta capillare dei medesimi oppure sarà compito del cittadino conferirli all’eco-centro? I composter già distribuiti in alcune zone del territorio, al costo di € 10.00 cadauno, sono parte del progetto di che trattasi o saranno abbandonati? In quest’ultima ipotesi è prevista la restituzione del denaro ai cittadini che li hanno acquistati? La distribuzione dei sacchetti di raccolta del differenziato, dei compostatori, ecc. comporterà ulteriori oneri per la popolazione non inclusi nella quota fissa della Tariffa Igienico Ambientale?

Nel 1999-2000 il Comune acquistava una macchina “pesa-spazzatura” utilizzata per meno di un anno e mezzo in località Colle Barco, come testimonia il videostraming della trasmissione televisiva Reporter tuttora rinvenibile presso il sito della RAI. Si richiede alle SS.LL. che fine ha fatto e quanto è costata alla popolazione. In assenza di risposta soddisfacente, si avverte che sarà inoltrato esposto alla competente Corte dei Conti;

Nell’ambito dell’ultimo Consiglio Comunale il Sindaco Leodori, con riferimento alla gara ad evidenza pubblica per l’assegnazione del servizio di raccolta/gestione dei RSU, affermava che il servizio sarà assegnato all’ASP di Ciampino tramite assegnazione in house. Ciò promesso, si richiede alle SS.LL. se hanno verificato con la necessaria attenzione che tutti i requisiti di legge siano stati soddisfatti e, se tale assegnazione comporti un reale e concreto beneficio per la cittadinanza. Si fa presente sin d’ora che, qualora tale assegnazione risultasse in difformità con le disposizioni Nazionali, Regionali ed Europee (es. controllo analogo,), come al movimento de La Destra risulta, sarà inoltrato esposto denuncia alla Procura della Repubblica affinché accerti che, l’assegnazioni in house di che trattasi, in realtà si sostanzi in un maldestro tentativo di eludere la legge, evitando di assegnare il servizio a fronte di gara ad evidenza pubblica.

Si resta in attesa di risposta nei tempi previsti dal Regolamento Comunale.

Cons. Cav. Mario PROCACCINI.



Esposto denuncia per vincoli cimiteriali



ESPOSTO DENUNCIA

ALLA PROCURA DELLA REPUBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI TIVOLI

Oggetto:-Progetto in Variante al PRG per la realizzazione di un insediamento

artigianale in località Colle Pigna /Via Prenestina Nuova s n c, Comune di

Zagarolo (RM) .-

Il sottoscritto Mario Procaccini, nato a Cautano (BN) in data 8/7/1950 e residente in via di Colle Prato Nuovo, n. 111 – 00039 Zagarolo, in qualità di Consigliere Comunale del Comune di Zagarolo, espone e denuncia quanto segue:

Il sottoscritto Consigliere Comunale Mario PROCACCINI, con la presente intende meglio precisare il suo dissenso in merito all’approvazione della variante al PRG progetto ASP nella zona sottoposta al rispetto dell’area cimiteriale.

La destinazione urbanistica di tale area risulta essere disciplinata dall’art. 338 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie, così come modificato dall’art. 28 della Legge 166/2002.

Nell’esaminare attentamente la detta norma, si evince che una deroga alla stessa è possibile per particolari esigenze, ove non sia possibile provvedere diversamente, e comunque la deroga è ammissibile per la realizzazione di nuovo cimitero, o l’ampliamento di quello esistente, sempre rimanendo entro i limiti dettati dalla stessa legge.

Nella fattispecie, il consiglio comunale intende dare corso ad una variante al PRG, che peraltro è molto giovane atteso che è stato adottato nel 2000, e ripreso dalla Regione Lazio nel 2006, a seguito di sostanziali modifiche, per cui, esso intende modificare il novo PRG con un progetto ASP, che presenta sospetto di favoritismo a carico di alcuni cittadini e a danno di altri. Infatti non si comprende come non sia possibile individuare un’altra area ove poter realizzare il predetto progetto, senza dover derogare alla norma che prevede il rispetto delle aree cimiteriali.

Peraltro, merita osservazione anche quanto dettato dall’art. 19 della Legge 765/67, in merito ai distacchi dei fabbricati dalle strade pubbliche, atteso che a pochi metri dal cimitero vi è la SS 155 (Roma - Fiuggi)

Oltre a dette considerazioni, vi è da tenere presente che qualora detto progetto dovesse essere approvato, l’area dovrebbe divenire Zona C1, pertanto modificando sostanziosamente, al rialzo, il valore dei terreni ivi esistenti, e, nella ipotesi di ampliamento dell’area cimiteriale con conseguenti espropri, poiché l’area è di un privato, quindi non sarebbe da escludere un danno ERARIALE ai danni della COLLETTIVITA’.

L’intento di tale segnalazione, trova il fondamento nella verifica che tale progetto non sia sostenuto per portare agevolazioni (in tal caso anche economiche) ad amici o parenti, e pertanto, atteso il ruolo di Consigliere Comunale di opposizione, chiedo che sia vagliato tutto l’iter amministrativo, e qualora esso fosse nel pieno rispetto della legge, nessuna contestazione, in difetto, qualora emergano delle forzature od altro, si chiede che tutta la questione sia sottoposta al vaglio della Magistratura in sede civile, amministrativa e penale, ciascuna per quanto di competenza.

TUTTO CIÒ PREMESSO

Il sottoscritto espone quanto sopra ai fini dell'accertamento delle eventuali responsabilità amministrative e penali nelle quali cui si ritenga possa essere incorso il funzionario responsabile dello svolgimento del procedimento in parola; della relativa istruttoria e della decisione conclusiva. In particolare, lo scrivente, non riuscendo ad ottenere informazioni rassicuranti circa lo stato delle opere in oggetto (al riguardo giova precisare che i terreni oggetti di osservazione al P.R.G. sono occupati da vari Capannoni di dubbia realizzazione; sugli stessi , in epoca recente, insisteva una piccola struttura occupata da un artigiano che realizzava giare in legno da destinare alla conservazione dei vini locali ), né dal responsabile del procedimento Geom. FONTANA Giuseppe, né dall’Assessore preposto, né dal Sindaco Daniele Leodori si trova, suo malgrado, costretto a richiedere se, nei fatti esposti in narrativa si ravvisino inadempienze e mancate verifiche che possano mettere a rischio la pubblica incolumità.

Il sottoscritto a norma degli artt. 90 e 408 C.P.P. chiede di essere informato dell'eventuale richiesta di archiviazione da parte del P.M.

Cons. Cav. Mario Procaccini

Si allegano alla presente copia della convocazione del Consiglio Comunale.


Esposto Denuncia Nuovo tratto di strada Via Valle del Formale






ESPOSTO DENUNCIA
ALLA PROCURA DELLA REPUBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI TIVOLI



Oggetto: opere pubbliche in esercizio nell’ambito del Comune di Zagarolo sprovviste del certificato di collaudo



Il sottoscritto Mario Procaccini, nato a Cautano (BN) in data 8/7/1950 e residente in via di Colle Prato Nuovo, n. 111 – 00039 Zagarolo, in qualità di Consigliere Comunale del Comune di Zagarolo, espone e denuncia quanto segue:
In data 17 giugno 2008 inoltrava richiesta al Responsabile dell’Area Lavori Pubblici, Geom. Franco Pepe e per conoscenza all’Assessore ai Lavori Pubblici, Antonella Bonamoneta, al Comandante della Polizia Locale, Aniello Nunziata e al Sindaco Daniele Leodori di Zagarolo, prot. n. 0013275, tesa a ottenere la certificazione di collaudo e la composizione della relativa commissione, ai sensi dell’art. 28 della L. 109/94 e degli artt. 187 e segg. del D.P.R. n. 554/99, per le seguenti opere pubbliche realizzate nell’ambito del territorio di Zagarolo:
1) Tratto di strada in via Valle del Formale nella zona antistante agli impianti sportivi;
2) Rotatoria in prossimità dell’incrocio stradale tra via di Sassobello e via Einaudi, in località Valle Martella;
In data 23 giugno 2008, lo scrivente, acquisiva presso la segreteria municipale del comune di Zagarolo, nota di risposta resa dal Geom. Franco Pepe, prot. n. 0013599 del 20.6.2008 per mezzo della quale il medesimo comunicava che, il certificato di collaudo del nuovo tratto di strada realizzato lungo via Valle del Formale è in corso di redazione da parte dell’Ing. Claudio Mirti, mentre per l’opera sita in località Valle Martella, dichiarava di aver già prodotto copia della documentazione richiesta in data 9.6.2006, prot. n. 0020553. Lo scrivente, precisa che, in predetta documentazione non ha rinvenuto il certificato di regolare esecuzione che, doveva essere prodotto dal progettista dell’opera e, sulla scorta del quale il responsabile del procedimento, Geom. Franco Pepe, poteva e doveva effettuare le necessarie verifiche.
CONSIDERANDO CHE:
Il nuovo tratto di strada di via Valle del Formale, nella zona antistante agli impianti sportivi, è stato aperto alla circolazione stradale nello scorso ottobre 2007;
Il costo dell’opera in parola è stato di gran lunga superiore a € 500.000,00 e, conseguentemente, a mente del comma 3 dell’art. 23 del D. Lgs. 163/2006 (art. 28, L. 109/94) il certificato di collaudo non può essere sostituito con il certificato di regolare esecuzione reso dal direttore dei lavori;
Ai sensi dell’art. 28 della L. 109/94 e artt. Dal 187 al 210 del regolamento D.P.R n. 554/99 la mancanza del certificato di collaudo che attesta l’avvenuto collaudo dell’opera in questione, impossibilita l’ente locale comunale all’accertamento della conformità dell’opera rispetto ai patti contrattuali ed alle regole dell’arte. Pertanto in assenza di tale documentazione, non si comprende in base a quali criteri e normative di legge il preposto Ufficio comunale abbia potuto accertare la buona esecuzione dell’opera e liquidare il corrispettivo all’appaltatore;
La rotatoria realizzata in località Valle Martella, in prossimità dell’incrocio di via di Sassobello e via Einaudi è in esercizio da gennaio 2006, sebbene già a suo tempo fu oggetto di interrogazione da parte del sottoscritto, poiché realizzata in modo apparentemente difforme rispetto al progetto presentato dal Geom. Marano ed approvato dall’Amministrazione del Comune di Zagarolo;
L’importo corrisposto alla ditta appaltante per la rotatoria di Valle Martella è ben inferiore a € 500.000,00, quindi, nel caso specifico, a mente del comma 3 dell’art. 23 del D. Lgs. 163/2006, il certificato di collaudo può essere sostituito dal certificato di regolare esecuzione reso dal direttore lavori. Lo scrivente tuttavia evidenzia che nella documentazione fornita dal Geom. Franco Pepe, responsabile del procedimento in questione, tale documentazione non risulta presente.
TUTTO CIÒ PREMESSO
Il sottoscritto espone quanto sopra ai fini dell'accertamento delle eventuali responsabilità amministrative e penali in cui si ritenga possa essere incorso il funzionario responsabile dello svolgimento del procedimento in parola, della relativa istruttoria e della decisione conclusiva. In particolare, lo scrivente, non riuscendo ad ottenere informazioni rassicuranti circa lo stato dei collaudi per le opere pubbliche in oggetto né dal responsabile del procedimento Geom. Franco Pepe, né dall’Assessore ai Lavori Pubblici Antonella Bonamoneta (la quale condivide uno Studio Tecnico Commerciale con il Geom. Sandro Marano), né dal Sindaco Daniele Leodori si trova, suo malgrado, costretto a richiedere se, nei fatti esposti in narrativa, si ravvisino inadempienze e mancate verifiche che possano mettere a rischio la pubblica incolumità.
In particolare, lo scrivente, chiede di verificare se per le opere in parola, non esistano i presupposti per chiuderle al pubblico uso non avendo potuto il responsabile del procedimento, Geom. Franco Pepe, aver effettuato la necessaria verifica tesa ad accertare la buona esecuzione dell’opera, ai sensi degli articoli di legge richiamati in premessa, in quanto sprovvisto della necessaria documentazione di collaudo.
Il sottoscritto a norma degli artt. 90 e 408 C.P.P. chiede di essere informato dell'eventuale richiesta di archiviazione da parte del P.M.
Cons. Cav. Mario Procaccini

Si allegano alla presente copia della seguente documentazione:
1) Richiesta tesa ad ottenere i certificati di collaudo per le opere in questione;
2) Risposta resa dal Geom. Franco Pepe, responsabile area Lavori Pubblici e Commercio del Comune di Zagarolo;
3) Documentazione resa dal Geom. Franco Pepe in data 20.6.2006