mercoledì 25 febbraio 2009

campo nomadi a zagarolo - da repubblica.it

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Emergenza nomadi, ecco il piano il Comune realizzerà tre nuovi campi
Repubblica — 09 gennaio 2009 pagina 1 sezione: ROMA
«REALIZZEREMO tre campi da quattrocento persone l' uno, saranno pronti in sei o otto mesi a partire da quando il prefetto ci darà il via». Lo ha annunciato ieri l' assessore alle Politiche sociali, Sveva Belviso, durante il vertice sull' emergenza nomadi organizzato dalla Prefettura con i presidenti dei municipi e con tutti i sindaci dei comuni limitrofi a Roma, uniti nel respingere ogni ipotesi di ospitare nei loro territori parte dei rom che affollano i campi romani. Forte e chiaro, i sindaci hanno respinto con perdite ogni avance del prefetto Giuseppe Pecoraro, commissario governativo all' emergenza nomadi: «Se ci provo mi linciano», boccia senza mezzi termini il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini (Pdl). L' unico "nì" arriva dal comune di Zagarolo: «Siamo disposti a discuterne, a patto che ci danno i poteri e le risorse necessari», dice il sindaco Daniele Leodori (Pd). «Ma è solo una provocazione - replica il sindaco di Guidonia, Filippo Lippiello - perché ogni compensazione economica sarebbe inaccettabile soprattutto se si propone una quota parte per ogni residente: il prefetto può fare un buon lavoro solo se tiene in considerazione non i terreni messi a disposizione dai sindaci e dai municipi ma le condizioni in cui vertono per erogare i servizi necessari. è un discorso tecnico: noi abbiamo 81mila abitanti ma non abbiamo un ospedale né un commissariato, possiamo ospitare un campo nomadi alle nostre porte?». Il timore di Lippiello è di trovarsi un campo a Settecamini, che insieme a Castel di Guido è uno dei siti in cima alla lista delle aree identificate dal Campidoglio e proposte al prefetto Pecoraro. Sarà quest' ultimo a prendere una decisione finale in virtù del suo ruolo di Commissario governativo. Ovviamente si baserà sulle indicazioni che gli arriveranno dal Campidoglio, tantopiù se i comuni della provincia confermeranno una sostanziale indisponibilità a togliere le castagne dal braciere romano: «Settecamini e Castel di Guido sono tra le venti aree che il Comune ha individuato, tutte al di fuori del raccordo, e sono contenute nel Piano da realizzare in due anni già consegnato al prefetto. Poi sarà lui a decidere», spiega Belviso ricordando i criteri «tecnici e non politici» che determineranno la scelta finale. I tre campi rom ospiteranno i nomadi di sei dei quindici campi "tollerati" presenti in città, che saranno smantellati: «Il primo della lista - dice Belviso - è Casilino 900, poi ci sono Tor de Cenci, Baiardo, Foro Italico, la Monachina e la Martora. Se entro il 22 gennaio prossimo i sindaci, nonostante la disponibilità del prefetto, non saranno in grado di consegnare un elenco di aree dove far sorgere i nuovi campi, Pecoraro avrà la possibilità di decidere comunque e in piena autonomia. I sindaci non si rendono conto dell' opportunità di dialogo offerta dal Commissario governativo: con le precedenti amministrazioni gli spostamenti dei campi nomadi avvenivano dalla sera alla mattina senza coinvolgere le comunità locali, senza dialogo». «Il prefetto - dice il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti - ha fatto bene ad ascoltare i sindaci e lo ringrazio, corregge un' impostazione sbagliata di proclami a senso unico. Mi sembra giusta la proposta di condividere non solo i problemi ma anche le risorse disponibili e le opportunità, aprendo un confronto a tutto campo sullo sviluppo dell' area metropolitana. è inaccettabile un' impostazione che preveda per Roma soldi e poteri, e per gli altri comuni rom, prostitute e rifiuti». «La destra è vittima di se stessa - dice Daniele Ozzimo (Pd) - del clima esasperato con cui si è trasformato in strumento di battaglia elettorale il tema sicurezza». - PAOLO G. BRERA
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Solo un paio, secondo indiscrezioni, sarebbero ubicate all´interno del Raccordo. Tant´è che «stiamo prendendo in considerazione anche le disponibilità di altri comuni», ammette Alemanno. A cominciare da Zagarolo, il cui primo cittadino, Daniele Leodori, aveva già espresso una qualche apertura al prefetto. I tempi sono stretti. «Entro un anno», ribadisce l´inquilino del Campidoglio, «sposteremo lontano dai centri abitati tutti coloro che vivono negli insediamenti abusivi». (21 febbraio 2009

1 commento:

Anonimo ha detto...

come pensa, leodori, di recuperare il debito di sei milioni di euro? forse svendendo i suoi cittadini!
...e il nostro parere dove lo mette!