sabato 28 novembre 2009

PTPR- Lazio

TUTELA DEL PAESAGGIO/ La Giunta adotta il primo Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR)
25/07/07 - Su proposta dell’Assessore all’Urbanistica Massimo Pompili, la Giunta regionale del Lazio ha adottato oggi il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, la carta della tutela del paesaggio e del patrimonio storico, naturale e culturale del Lazio.“Questo Piano pone finalmente condizioni certe per la salvaguardia delle aree di pregio della regione e sarà uno strumento irrinunciabile di indirizzo per un corretto sviluppo del territorio- afferma Massimo Pompili, Assessore all’Urbanistica e Vicepresidente della Giunta- Il Piano, che sostituisce i 29 Piani paesistici vigenti del ‘98, costituisce il più importante atto di pianificazione della storia della Regione e ha un valore nazionale visto che coinvolge in modo forte e sinergico la città di Roma. Il Lazio è, infatti, la prima regione in Italia che adotta il proprio Piano secondo i principi introdotti dal nuovo codice dei Beni culturali e del Paesaggio Dlgs 42/04”.“Le nuove norme estenderanno la tutela ad oltre il 64% del territorio del Lazio, con un +3% rispetto al passato interessando, per la prima volta, decine di migliaia di ettari di zone agricole. E’ una scelta dirompente in una regione in cui per lunghi anni queste zone sono state solo il luogo dell’abusivismo e di veri e propri scempi ambientali, soprattutto nelle aree periferiche della capitale”.Con l’adozione, secondo quanto previsto dall’art.70 della l.r. n.4/06, sono entrate in vigore anche le norme che consentiranno l’approvazione del PRG di Roma, attraverso la convocazione, già dai primi di settembre, della conferenza di copianificazione Comune-Regione.“Possiamo a ragione affermare che questa scelta è anche un rafforzamento e un allargamento a tutta la regione dell’“anima” della straordinaria manovra ambientale che in questi anni ha accompagnato la costruzione del PRG. Con la variante di Salvaguardia e poi il Piano delle Certezze sono state eliminate le destinazioni in contrasto con la perimetrazione dei parchi e con aree la cui tutela era giudicata irrinunciabile.L’esito di queste scelte è stato quello di tutelare oltre 80 mila ettari di territorio, il 64% dell’intero Comune di Roma”.“Ora con le scelte assunte dalla Giunta Regionale la percentuale di patrimonio sotto tutela salirà a Roma ad oltre il 70%. Alla città che consolida il suo sistema ambientale, recupera i suoi tessuti più degradati e sfrangiati, realizza le nuove centralità con le loro funzioni strategiche si aggiunge infatti una più ampia cintura che mantiene forte e profonda la storica vocazione agricola di Roma e della sua provincia. Queste nuove aree agricole sotto tutela si estendono nei Comuni limitrofi creando connessioni fondamentali per il respiro di tutta l’area metropolitana. In questo modo la Regione di fatto detta alcune invarianti per lo sviluppo della città di Roma e della sua provincia come la salvaguardia della valle dell’Aniene e del Tevere e dei residui di agro romano che abbracciano la città. Insomma, con l’ormai prossima approvazione del PRG unita queste scelte contribuiranno a rafforzare la crescita infrastrutturale e ambientale della città e il suo ruolo nazionale e internazionale”.Sull’intero territorio regionale è stata inoltre posta la necessaria attenzione alla salvaguardia del patrimonio boschivo, 500.000 ettari e alla tutela dei centri storici di tutti i comuni. Un patrimonio di inestimabile valore che può contribuire allo sviluppo del territorio soprattutto a partire dai piccoli Comuni che costituiscono la grande maggioranza dei centri della nostra regine. Nel Lazio, infatti, su 378 quasi il 70% è al di sotto dei 5.000 abitanti e il 25% è al di sotto dei mille”.Ora il PTPR sarà pubblicato per tre mesi, per ulteriori tre mesi amministrazioni e privatiu potranno presentare osservazioni, infine l’iter di approvazione del PTPR sarà concluso dal Consiglio regionale.I CONTENUTI DEL PTPRIl Piano classifica il territorio in base alle sue caratteristiche naturali e storiche. Inoltre, con lo scopo di proteggere il paesaggio e consentire secondo diversi gradi di tutela lo sviluppo del territorio il PTPR detta specifiche prescrizioni che indicano le modalità per la sua trasformazione. Tre le categorie principali:1) Il quadro conoscitivo delle aree e dei beni vincolati a vario titolo, definisce le modalità d’uso e di valorizzazione dei beni e delle aree. A tale proposito il PTPR introduce nuovi beni paesaggistici tipizzati: zone agricole della campagna romana e delle bonifiche agrarie; canali della bonifica; centri storici; architetture rurali, ulteriori beni di interesse sorico-archeologico e le cavità carsico-ipogee.Zone agricole della campagna romana e delle bonifiche agrarie. Sarà aumentata la tutela e saranno sottoposte a vincolo tre estese aree nel territorio della capitale che si estende anche a numerosi comuni della provincia. In particolare:- la Valle dell’Aniene, fino a Tivoli e all’Agro Tiburtino-Prenestino. Nei Comuni di Roma, Tivoli, Guidonia, Zagarolo, Gallicano, Poli e San Gregorio;- la Valle del fosso di Falcognana, Rudicelli e Valleranno. Nei Comuni di Roma, Marino e Castel Gandolfo;- la Tenuta di Casal del Marmo, nel Comune di Roma;- la Valle del fiume Arrone e del Fosso di Santa Maria di Galeria. Nei Comuni di Roma, Fiumicino e Anguillara;- la Valle del Rio Palidoro e del Fosso delle Cascate. Nei Comuni di Fiumicino, Cerveteri, Bracciano, Anguillara;- la valle dei Fossi Tebbia, Teppia e del Passo. Nei Comuni di Cisterna di Latina, Cori e Latina;- l’Agro Pontino in località Fossa. Nei Comuni di Pontinia e Sezze;- la Piana di Furbara e Santa Severa fra il litorale e la fascia pedemontana della Tolfa. Nei Comuni di Cerveteri, Santa Marinella e Tolfa;- la Piana del Fiume Liri fra i fiumi Gari e Sacco. Nei comuni di San Giovanni in Carico, Pontecorvo, Esperia, Pignataro Interamna, San Giorgio a Liri, Cassino, Sant’Apollinare, Sant’Ambrogio sul Garigliano e Sant’Andrea del Garigliano.Canali di bonifica. Come beni paesaggistici tipizzati, nella pianura pontina sono stati individuati 7 canali delle bonifiche agrarie: Canale delle Acque Alte, Canale di Fosso Spaccasassi, Canale del Fiume Astura, Canale della Schiazza e nella piana di Fondi il Canale Pedemontano.Centri storici gli insediamenti urbani storici di tutti i Comuni del Lazio sono stati perimetrati e vincolati come beni paesaggistici tipizzati. Precedentemente i centri storici sottoposti a vincolo erano soltanto una ventina.2) La classificazione del territorio regionale secondo 3 sistemi di paesaggio, cosiddetti ambiti: naturale, agrario e insediativo.3) La disciplina delle prescrizioni in ogni ambito è stata per la prima volta pensata secondo gli usi compatibili (agricolo, residenziale, urbanistico, produttivo, terziario commercio e tempo libero, culturale, tecnologico e infrastrutturale) e per tipologia di intervento.Il Piano individua, inoltre, 7 sistemi geomorfologici strutturali (Catena dell’Appennino, Rilievi dell’Appennino, Complesso Vulcanico Laziale e della Tuscia, Valli Fluviali, Campagna Romana Maremme Tirreniche Rilievi Costieri e Isole) caratterizzati in unità geografiche per le quali sarà predisposto un apposito regolamento che ne dovrà definire regole, indirizzi comportamenti e raccomandazioni da seguire nell’attuazione delle trasformazioni del territorio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che vuol dire?