giovedì 18 dicembre 2008

AL DIRETTORE GENERALE COMUNE "ZAGAROLO"

http://marioprocaccini.blogspot.com/2007/11/storia-de-piano-regolatore-generale-sua.html

D.ssa siamo in attesa di ricevere la documentazione richiesta.
D.ssa come mai gli uffici non trovano tempo per risponedere alle richieste dei consiglieri Comunale, mentre trovano il tempo per preparare Varianti di Piano gia bocciate dalla Regione Lazio?
Richiesta atti inoltrata tramite il Consiglio Comunale del 4.12.2008.




regolamento Comunale
Conv. Consiglio del 22.12.08 " 5" richieste di variante al PR G! Scusi Sindaco colle lungo-mi sembre che fu ricondotto a zona agricola..... perchè oggi una nuova variante... cosa si cela dietro questa nuova variante ? forse la riduzione del vincolo CIMITERIALE.

P R G Comune Zagarolo- approvato dalla Regione Lazio- nell'anno 2006.

"" un passo del PRG " e inoltre sempre in riferimento del sub ambito B2.1b si prescrive che le aree ricadenti nei seguenti sub ambiti:
· Colle Lungo;
· Colle Massimo;
· Colle dell’Uliveto
siano ricondotte a zona agricola in quanto le stesse non risultano avere le caratteristiche di nuclei abusivi





1 commento:

Mario Procaccini ha detto...

Relazione
Gli atti trasmessi dal Comune di Zagarolo sono stati esaminati dal Comitato Regionale per il Territorio nella seduta del 30 Marzo 2006 esprimendo parere favorevole ed inserendo d’ufficio le modifiche. Sono state inviate al Comune in data 27/05/2006 con numero di protocollo del comune n. 83637 al fine di permettere allo stesso di deliberare entro 90 giorni le proprie controdeduzioni al riguardo rispedendole dopo la pubblicazione oppure se entro i 90 giorni nessuna risposta verrà data agli uffici Regionali, le stesse si intenderanno accettate.
Entriamo nel merito della relazione
Le premesse vogliono fare una cronistoria delle premesse della Variante di Piano con le delibere varie succedute e un elenco di atti ad esse allegate.
La Regione Lazio ha anche acquisito pareri per esprimere le sue deduzioni sulla variante, i pareri espressi hanno anche inserito delle modifiche al piano che enunceremo di seguito.

Uso civico
Parere favorevole con nota prot. N. 11114/D3/06 del 06/002/2003 formulando specifiche condizioni, che saranno oggetto di apposito articolo ed integrazione delle NTA della variante a salvaguardia delle aree di demanio civico.

Art. 13 L64/74 (sulla sismica)
Ha espresso parere favorevole con nota AM/165415 del 18/12/2001

Usl
Parere favorevole con nota n. 4590/B1 del 18/10/2002

Osservazioni presentate
In segreteria sono state presentate un totale di 91 osservazioni oggetto di controdeduzioni formulate con Delibera di Consiglio n. 53 del 27/07/2002.

Inquadramento territoriale
(………quello presentato alla variante)

Vincoli
I vincoli paesaggistici specifici emanati ai sensi della L. 1497 del 1939di cui all’art. 139 del DL 42 del 2004:
D.M. 05/07/1971 Zagarolo e zone circostanti;
D.M. 01/02/1971 Zagarolo via Predestina e Colli Pallavicini.
Altri vincoli:
corsi d’acqua pubblico denominato “Fosso Gozzano”:
corsi d’acqua pubblico denominato “Fosso Scalette”;
corsi d’acqua pubblico denominato “Fosso Mole di Corcolle”;
corsi d’acqua pubblico denominato “Fosso Riserano”;
Territori coperti da foreste e da boschi.


Nuclei Abusivi
(…descrizione cronologica delle individuazione dei nuclei abusivi da parte dell’Amministrazione comunale)

Considerazioni ed indirizzo progettuale del piano
Il vigente PRG venne approvato dalla D.G.R. n. 2 del 11/05/1982, la presente variante è stata adottata dal comune con Delibera C.C n. 56 del 29/12/2000.
Il nuovo strumento si è reso necessario a seguito della nuova formazione del Comune di San Cesareo avvenuto a scorporo dell’originario territorio del Comune di Zagarolo.
La variante in esame ha pertanto il compito di aggiornare ed adeguare il PRG ridefinendo il nuovo assetto urbanistico dell’attuale territorio comunale con previsione di area per l’edilizia, si pubblica che privata, dei nuovi insediamenti artigianali e di servizio generale per consentire un nuovo sviluppo socio economico del territorio.
Dallo stato di fatto si rileva una diffusa trasformazione edilizia con localizzazione indifferenziata a seguito di vari fattori quale lo sviluppo abusivo della periferia di Roma, le presenze del territorio di importanti infrastrutture quale la stazione ferroviaria ed i due tracciati autostradali, la presenza di una frammentazione della campagna dando ad uso residenziale legittimo o illegittimo dei cosiddetti “tinelli” per l’uso agricolo del fondo.
Il progettista del piano ha definito gli elementi costitutivi del nuovo piano come di seguito:
• Individuazione delle linee di riassetto territoriale a seguito di una valutazione attenta delle esistenze:
• Definizione di prevedibili funzioni complesse in grado di potenziare e sviluppare quale la stazione ferroviaria come porta virtuale di accesso al territorio in quanto punto di partenza delle relazioni con Roma;
• Assegnare all’area in località Corzano una utilizzazione sovracomunale in quanto ai confini con il territorio di Roma:
• Riordino delle attività produttive, una in prossimità del centro storico e l’altra in prossimità della S.S.155 per Palestrina:
• Valutazione delle specifiche richieste per attività produttive da parte dei singoli privati.

Analisi dei caratteri demografici
Dai dati riportati in tabella risulta evidenziato il progressivo aumento della popolazione la cui percentuale di incremento risulta nell’arco dell’ultimo decennio superiore al 30%.

Analisi del patrimonio edilizio
Il patrimonio edilizio, come evidenziato nella relazione, aumentato del 30% nel decennio 1981/1991, risultaalla data del 1991 costituito da n.4651 abitazioni per n.3468 famiglie.
Dalle suddette abitazioni il 27% pari a 1240 non risultano occupate.
(vedi tabella riassuntiva)

Dimensionamento del piano
I dati definiscono una cubatura stimata complessiva da realizzare pari a 502.195 mc.
Tale cubatura avendo il progettista attribuito un parametro di 135 mc/ab, porterebbe un incremento calcolato di 3791 abitanti. Riconducendo tale dato a 100 mc/ab come prescritto dal Dm 1444 del 1968 gli abitanti risulterebbero di 5022 e comunque contenuti nell’ipotesi di fabbisogno (che è di 5895 abitanti).
Però viene rilevato che nella cubatura abitativa complessiva calcolata dal progettista non risultano inserite le volumetrie relative al nucleo abusivo di Valle Martella, nonché quelle aggiuntive derivanti dall’accoglimento di numerose osservazioni di diverse sottozone della variante.
Per la zona Valle Martella si stima una cubatura aggiuntiva di 150.000 mc mentre per le osservazioni una cubatura di 110.000 mc. Pertanto complessivamente la nuova cubatura di incremento risulterebbe di 762.000 mc, corrispondente a 7620 abitanti da insediare e pertanto superiore a quella prevista pari a 5895 abitanti.
Al fine di ricondurre il giusto incremento volumetrico nella presente variante, si è proceduto a correzione d’ufficio in ciascuna sottozona.


1) Centro storico zona “A”

(………………)
In merito alla zona “A”, si ritiene che:
Prima dell’approvazione di un piano di recupero del centro storico siano consentiti solo interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il piano di recupero potrà meglio definire le effettive e complessive esigenze di trasformazione edilizia

2) Zona “B” mantenimento e di integrazione delle volumetrie esistenti e di completamento dei nuclei edilizi.
(………………)
la zona B si articola in due sottozone
In merito alla sottozona “B1”, si ritiene che:
si prescrive che le stesse vengano classificate “B1 Aree edificate sature” prescrivendo la soppressione delle norme in deroga che consente di sopraelevare costruzioni esistenti o procedere alla loro demolizione e ricostruzione per realizzare edifici la cui altezza sia allineata a quelli degli edifici aderenti e fino ad un massimo di tre piani complessivi compreso l’esistente
Inoltre la Regione esclude da tale sottozona le seguenti aree: aree introdotte dall’osservazione n.7 classificandola come sottozona C4; area a forma triangolare posta a Nord della B1 a confine con la F3.2 classificandola come C4.c

In merito alla sottozona “B2”, si ritiene che per la B2.1a e B2.1c le aree vengano ricondotte a zona agricola E per i motivi di: inadeguatezza della normativa prevista; in considerazione delle ulteriori volumetrie già edificate su aree limitrofi della stessa proprietà.
In conseguenza della riconduzione a zona agricola delle aree ricadenti in tali sub ambiti, vengono respinte le osservazioni accolte dal Comune con Delibera di C.C. n. 53 del 22.07.2002.
Non vengono ricondotte invece a zona agricola ma assumeranno i sub ambiti B2.1b i comparti:
• Due comparti in località Mainello;
• Sub ambito in località Colle del Pero;
• Sub ambito Vigna Santa Apollara

Per il sub ambito B2.1b, di completamento dell’edificato di tipo areale
Per il sub ambito B2.2 di insediamenti estesi e consolidati:
le aree interessate ai suddetti ambiti risultano come nuclei edilizi sorti spontaneamente, realizzati da numerose abitazioni sorte abusivamente, tali aree sono sprovvisti delle opere di urbanizzazione primaria, nonché degli standard urbanistici relativi ai servizi pubblici , cosi si ritiene che l’attuazione degli interventi edilizi ricadenti avvengano tramite approvazione di Piani di Recupero ai sensi della L.R. 28/80 predisposti da consorzi dei proprietari dei singoli comparti con indici meglio specificati nelle note inviate dalla Regione Lazio dimensionando i Piani di Recupero considerando le volumetrie esistenti ed in conformità a quanto previsto dall’art. 3 del DM 1444 del 1968
e inoltre sempre in riferimento del sub ambito B2.1b si prescrive che le aree ricadenti nei seguenti sub ambiti:
• Colle Lungo;
• Colle Massimo;
• Colle dell’Uliveto
siano ricondotte a zona agricola in quanto le stesse non risultano avere le caratteristiche di nuclei abusivi
in riferimento invece al sub ambito B2.2 si prescrive che:
dal comprensorio denominato Prato Rinaldo sia detratta la superficie delle zone inserite in aree a tutela derivanti dalla Carta Idoneità Territoriale individuate nella planimetria allegata al parere della Regione Lazio;
il comprensorio denominato Vallecchia sia ricondotto a zona Agricola non risultando avere le caratteristiche di nucleo consolidato. Per analoghe considerazioni non si ritiene accogliere l’emendamento n. 5.
Per le osservazioni accolte dal Comune nella Delibera C.C. n. 53 del 22/07/2002 riferite si sub ambiti 2B.1b, 2B.1c, B2.2 si debbano ritenere respinte per motivi di ritenere tali aree appartenenti a territori per lo più integre e per la volumetria che nascerebbe di circa 100.000 mc corrispondenti a circa 1000 abitanti non valutata nel dimensionamento del piano.


3) Zone “C”: di formazione di insediamenti edilizi strutturati

(………………)
In merito alle zone “C”, si ritiene:
Sottozona C1
Dalle analisi eseguite si ritiene di confermare il ricorso a Piani attuativi limitatamente all’ambito delle sottozone ricadenti nella località Palazzuola – Colle della Noce in quanto privi di opere di urbanizzazione primaria e nel quale è prevista una nuova strada di PRG che ridisegna l’intero comprensorio con indici urbanistici meglio evidenziati nella relazione della Regione Lazio, mentre potrà essere completata l’edificazione, con le esclusioni di seguito elencate relativamente sia nell’ambito della zona C1, ricadenti nella collina del versante a nord est del centro storico tra la strada comunale denominata Palombarese sia nell’ambito della collina del versante sud ovest sulla strada Colle Villa – Colle Magnano. Dalle sotto zone C1 denominate Palazzuola e Colle della noce vengono stralciate alcune aree delimitate ricadenti nel vigente PTP n.9 in zone classificate ZA/12 “Fascia di rispetto lungo i fossi ed i corsi d’acqua” riconducendo tali aree a zona agricola E
Per gli ambiti della zona C1 lungo la strada Palombarese e della strada Colle Villa – Colle Magnano in zone meglio specificate nel parere della Regione Lazio lungo le vie Colle Villa – Colle Magnano saranno escluse dall’edificabilità e ricondotte a zona agricola E per motivi conservativi di specifici valori ambientali. Per tale motivazione viene respinto anche l’emendamento n.6 introdotto con delibera C.C n.56 del 29/12/2000. Nella zona ricadente nella collina versante nord est del centro storico, lungo la strada Palombarese dovranno classificarsi come sub ambiti C4 con parametri meglio specificati nella relazione della Regione Lazio.
Sottozona C2 Edilizia Residenziale Pubblica:
Ricondurre nella zona C1 l’area riconducibile al Paino di Zona del comparto in località Colle del Barco.
Sottozona C3
Riscontrato che il piano non provveduto a considerare il peso urbanistico riguardante il nucleo abusivo del vasto territorio in località Valle Martella inserendo lo stesso nella zona C2 senza attribuire alcun parametro Urbanistico – Edilizio ma facendo solo riferimento ad un piano di recupero redatto ai sensi della L.R. 28/8, si è ritenuto riclassificare il suddetto comprensorio come sub ambito B2.2a. La Regione ha attribuito il peso urbanistico di residua edificabilità in 130.000 mc pertanto il Comune dovrà provvedere a definire il Piano di Recupero apportando ai parametri tecnici urbanistici tutte quelle modifiche necessarie a contenere le previsioni di completamento nel peso urbanistico sopra indicato. A tal fine, riscontrato che la Variante Speciale di Valle Martella ha attribuito per il calcolo degli abitanti insediati in rapporto alle volumetrie residenziali esistenti il parametro 166 mc/abitante, si ritiene che nelle norme tecniche di attuazione del Piano di Recupero da rielaborare, qualora rimanga fermo questo parametro, sia inserita una norma che prescrive le volumetrie esistenti non potranno in futuro essere oggetto di successivi interventi di ristrutturazione che prevedano l’incremento di nuove unità abitative.
La Regione determinerà in merito alla Variante Speciale giacente presso gli Uffici.


4) Zona “D” Insediamenti Produttivi

(………………)
In merito alla zona “D”, si ritiene che:
Sottozona D1:
debbano essere escluse dall’area di tale sottozona la parte ricadente ai margini del comparto a confine con la zona agricola del territorio comunale e con il territorio del comune di Palestina situata a Nord est, nonché l’area situata a confine con la S.P. 155 in quanto aree già parzialmente interessate a compromessi di edificabilità di tipo residenziale che agricolo, le quali non consentirebbero un corretto sviluppo dell’area produttiva.
A seguito delle suddette esclusioni l’area della sottozona D1 risulterà ricondotta ad una superficie minore e la restante area individuata sopra ricondotta a zona agricola E. Nella esclusione resterà anche l’area inserita a seguito all’emendamento n. 4 approvata con la Delibera C.C. 56 del 29/12/2000
Inoltre si prescrive che la destinazione d’uso dei fabbricati da realizzare in tale zona dovrà essere esclusivamente di tipo artigianale con possibilità di commercializzare i prodotti derivanti dalla specifica attività artigianale svolta, mentre la destinazione per interventi di attività di tipo industriale e commerciale verrà localizzata nella sottozona I2 in Loc. Corsaro
In merito alla sottozona D2:
Vengono stralciate le aree a seguito del Piano paesistico riconducendolo a zona agricola E. Tale stralcio riguarda anche le zone non ricadenti al piano paesistico risultando zone di valore paesaggistico.
A seguito di tale stralcio vengono a configurarsi tre aree su ciascuna dei quali ricadono dei fabbricati con destinazione d’uso commerciale che possono essere classificati come trasformazione a carattere puntuale, pertanto si ritiene di riclassificare le suddette tre aree come sottozona D4 con delle prescrizioni restrittive meglio evidenziate nella relazione Regione Lazio. In conseguenza di ciò viene ablata la normativa della sottozona D2
Sottozona D3:
Si concorda quello previsto nel piano
Sottozona D4
Si puntualizza che la destinazione urbanistica di zona prevista nella Variante, non costituisce in alcun modo la sanatoria degli immobili. Per i singoli interventi si prescrive che venga accertata la legittimità o legittimazione delle costruzioni e delle specifiche destinazioni d’uso nei singoli interventi produttivi di carattere puntuale con previsione degli standard urbanistici del DM 1444 del 1968

5) Zona “E” Zona agricola
(………………)

6) Zona “F” Attrezzature a servizi di interesse generale

(………………)
In merito alla zona “F”, si ritiene che:
Sottozona F3.1 Verde pubblico attrezzato
La sottozona su indicata risulta individuare una vasta area situata nella Valle del Formale, riscontrato che parte di tale area risulta costituita da area boschiva, fortemente scoscesa e di fatto inutilizzabile, le suddette aree boscate devono essere ricondotte a zona agricola vincolata.
Sottozona F3.2 Impianti sportivi pubblici
Le aree previste dal piano risultano ricadenti in zona ZA/12 ”Fasce di rimboschimento lungo i fossi ed i corsi d’acqua, tali aree devono essere ricondotte a zona agricola vincolata.
Per la sottozona F4 si introducono dei parametri meglio specificati nella relazione Regione Lazio

7) Zona “G” Attrezzature turistiche ricettive

(………………)
In merito alla zona “G1 e G2” vengono riportate le analoghe prescrizioni della zona D4.
In merito alla sottozona G2.3 che prevede una nuova edificazione si prescrive che siano rispettate i parametri tecnici urbanistici relativi alla sottozona C4 tranne per l’indice di fabbricabilità fondiaria, inoltre dovrà essere registrato e trascritto un atto d’obbligo che vincoli la specifica destinazione d’uso ad albergo oltre che reperire le superfici stabilite dal DM 1444 del 1968


8) Zona “I” Ambiti di interventi complessi

(………………)
In merito alla zona “I”, si ritiene che:
Sottozona I1
In considerazione che tale sottozona è in parte compromessa da edificazioni e pertanto inutilizzabili, devono essere escluse da tale sottozona le suddette aree edificate:
area relativa alla funzionalità della stazione ferroviaria nonché area destinata a parcheggio di scambio e suo ampliamento come da variante di piano proposta dall’Amm. Provinciale; area posta a nord della strada di accesso alla stazione eccedente la profondità di m100 dal confine della stessa strada dovranno essere destinate a zona agricola; area compresa tra la strada di accesso alla stazione ed il limite del confine del territorio con il territorio del comune di San Cesareo, in quanto notevolmente compromessa da costruzioni esistenti farà si che le costruzioni , cosi come fornito dal comune, siano prevalentemente attività artigianali destinandoli a zona artigianale D4 e destinando a zona agricola la superficie trapezoidale tra la S.S.155, la ferrovia, la strada di accesso e l’edificato esistente.
Per la sottozona I2 ci sono tutte una serie di prescrizioni e parametri tecnici specificati da una tabella che è meglio evidenziata nella relazione della regione Lazio

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Fai tu le considerazioni per me il piano andava oltre che pubblicato anche affisso in visione di chiunque per fare le valutazioni dovuto poiché le prescrizioni che la Regione Lazio non sono tanto superficiali anzi profonde.