martedì 20 novembre 2007

prg-intervista

PROCACCINI
Vorrei sapere cosa pensa in relazione alla questione legata all’urbanistica di Valle Martella.
In merito a tale argomento, vorrei solo dire che la vicenda è ancora giacente presso la regione Lazio e, per tanto, dobbiamo attendere l’esito di tale esame, il quale potrebbe arrivare anche in tempi più tosto remoti. Piuttosto, credo che sia più utile concentrarsi sulla gestione territoriale fatta dal comune.
Cosa intende dire con gestione territoriale del comune?
Voglio solo porre un interrogativo che mi assilla da tempo: siamo certi della imparzialità degli uffici preposti? Vede, io ho richiesto in più occasioni le motivazioni che hanno portato alla predisposizione di questa variante di PRG che, come tutti sanno, originariamente era composta di 3 autonome varianti di recupero, ed appunto quella di Valle Martella e ferma alla regione Lazio. Nello specifico, il capo area sulla volumetria residua non ha dato mai certezze e ne l’assessore ha mai dato spiegazioni valide in merito. Però ciò che mi colpisce di tutto questo è il fatto che sono stati tagliati i lineari dei colli. Infatti, sono stati concessi 502.195 mc ma non si spiega dove e come saranno impegnati. Vede, del resto i 110.000 mc di osservazioni e i 150.000 mc. previsti per la variante di valle martella non sono inseriti nella dimensione del piano. Mi piacerebbe sapere cosa significa tutto questo.
Cosa propone lei in proposito ?
Sicuramente, visti anche i vari scandali che l’hanno interessata, proporrei la sostituzione della dirigenza area IV, con particolare riferimento all’architetto presente in quel ufficio. Troppi sono i pareri difformi sulle concessioni prodotti da tale ufficio e troppo sono le ombre che si annidano tra quelle carte, non saprei se per negligenza o cosa. Seconda mossa sarebbe il ridisegno dell’assetto urbanistico più confacente alle esigenze territoriali del paese. Lei pensi solamente a dove viene collocata parte della zona PIP, ovvero, a ridosso del cimitero, in tal modo sembrerebbe che nemmeno dopo morti si può stare tranquilli. Mi chiedo quale è l’interesse per la collettività di tale individuazione ?
Con riferimento all’intera questione ho richiesto un consiglio speciale per discutere dei punti oscuri sull’ufficio tecnico. In tale richiesta di convocazione, allegai alcune ordinanze emesse e disattese dal responsabile. Ma, nonostante ciò, ad oggi non mi viene ancora fornito l’elenco delle costruzioni abusive acquisite. A fronte di questo non capisco perché il Sindaco si ostini a tutt’oggi a dire di no a tale convocazione.
Se possibile, Le chiederei di essere più chiaro su quest’ultimo punto.
Nel consiglio comunale dell’08.03.06 ho precisato in dettaglio le mie riserve su questo ufficio. Il risultato è che l’amministrazione comunale non solo non fornisce la documentazione che richiedo ma ostacola anche la visione degli atti richiesti, dimenticando che tale richiesta è un mio diritto, esercitato nella qualità di rappresentante politico di un partito presente in parlamento.
Tornando sulla variante di PRG, vorrei che ci spiegasse nel dettaglio la sua posizione.
In merito, vorrei precisare che le varianti sono tali in base a due previsioni di legge. Una relativa al recupero urbanistico, che non è il caso della variante, e l’altro per l’esaurirsi della cubatura disponibile. In base a tale secondo parametro, tutto è rapportato alla presenza demografica sul territorio. Ed è proprio in tale contesto che la variante di Valle Martella non ha ragione di esistere. Per spiegarLe quello che voglio dire, Le faccio un esempio: per un territorio con popolazione di circa 15/16.000 abitanti, la cubatura necessaria risulta 1.2000.000 mc. Alla luce di ciò, ammesso che lo sviluppo demografico sia quello preventivato dal CTR e cioè di circa ulteriori 5000 abitanti, noi avremmo bisogno di circa ulteriori 500,000 mc, confermati dalla cubatura concessaci dalla regione, ovvero 502.195 mc. Fin qui tutto sembrerebbe quadrare, se non che alla cubatura disponibile vanno, a rigor di logica, sottratti i mc. che saranno concessi dall’accoglimento delle circa 10.000 domande di condono presentate. Ed è proprio in relazione a tutto questo che ritengo che la variante di Valle Martella non troverà un giusto riscontro nella legge. A questo punto mi chiedo come il Sindaco intenda risolvere la questione. Anche perché nella riunione di Valle Martella non sono state fornite idonee spiegazioni sulla giacenza in regione di tale variante. Vorrei, inoltre, evidenziare tutti i problemi relativi all’aumento delle abitazioni sul territorio. Infatti, bisogna ben tenere conto del fatto che l’aumento della popolazione va gestito con un proporzionale aumento dei servizi disponibili.
Un comune che ha sfondato 3 volte il proprio fabbisogno abitativo, farebbe sicuramente meglio a procedere al recupero definitivo dei nuclei abusivi. Anche se questa potrebbe sembrare una posizione impopolare, è l’unica via d’uscita ad una situazione che è sconfinata troppo nell’illegalità. Anche perché credo sia giusto premiare il cittadino, che non avendo costruito abusivamente, ha atteso la variante di piano.
Non crede che sia ora che chi di competenza intervenga ponendo fine allo scempio del territorio fatto con l’ammasso di migliaia di quintali di cemento? Non crede che sarebbe opportuno rivisitare tutte le domande di condono e definire, una volta per tutte, i lotti disponibili ?
In ultima analisi, vorrei evidenziare, che la cattiva gestione del territorio è evidenziata, anche, dalla situazione relativa alla zona industriale, la quale, si trova a ridosso del cimitero per un pezzo e per un altro su via di S. Apollaria. A chi giova questa divisione? La legge per la zona industriale e commerciale, impone l’individuazione di tale aree in zone isolate e non ridosso del centro storico. Quindi, l’amministrazione dovrebbe spiegare quali sono stati i principi seguiti nell’ambito delle decisioni che hanno portato a tale dislocazione. Tutta questa situazione, mi porta a pensare che alla fine dei giochi a rimetterci sarà, come al solito, il povero cristo che, volendo rispettare la legge, viene sempre bastonato a scapito del furbetto di turno.


Mario Procaccini

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